Venerdì 24 marzo siamo andati in palestra assistere alla presentazione del libro chiamato “Le mafie negli occhi dei ragazzi”. Eravamo in tre classi, c’erano la 1Q, 1M e 1L. Ci ha accolto un gruppo di persone tra le quali Jole Garuti autrice del libro. Tre ragazzi per ogni classe sono andati a leggere un brano che avevano precedentemente letto in classe.

Altri ragazzi invece hanno esposto un cartellone con le parti che li avevano maggiormente colpiti. Tutti i racconti del libro sono stati scritti da ragazzi che hanno più o meno la nostra età ma che a differenza nostra, si sono trovati a dover affrontare situazioni più grandi di loro. Ci ha fatto riflettere il fatto che la mafia possa essere un’organizzazione che entra anche tra le mura domestiche coinvolgendo tutti, piccoli e grandi.
La casa nuova
Dei racconti presenti nel libro noi abbiamo letto “La casa nuova” scritta da un ragazzino di nome Luigi. Il testo racconta la storia di una famiglia che compra una casa nuova. Vicino a questa casa c’è un parco con un’ area dedicata ai giochi dei bambini. La mamma aveva notato che ogni volta che la bambina rientrava dal gioco aveva una brutta tosse e siccome soffriva d’asma decise di portarla dal medico.
A questo punto scopriamo che il giardino veniva usato, di nascosto e di notte, come discarica da aziende che dovevano smaltire rifiuti tossici.
Questa terra è ancora oggi chiamata “La terra dei fuochi” Per capire meglio cosa sia esattamente la terra dei fuochi abbiamo anche visto un filmato che ci ha fatto molto riflettere.
La cosa che ci ha maggiormente colpito è stato scoprire che ogni anno vengono scaricati più di 165 tonnellate di rifiuti tossici e che i fumi tossici emessi dal terreno producono, sopra tutto nei bambini, infezioni di vario genere principalmente alle vie respiratorie. Per noi è stata una opportunità partecipare in prima persona alla presentazione di un libro.
Conclusione
Avere con noi l’autrice e alcuni suoi assistenti ci ha dato l’opportunità di un confronto importante. Quello che maggiormente ci ha colpito è che le storie sono scritte da ragazzi della nostra età che sicuramente vivono in situazioni diverse dalle nostre.

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