
Sono le 3 del mattino e mi trovo in un bosco a Chiaravalle vicino al cimitero. Sento le foglie
muoversi, qualcuno mi sta seguendo. Continuo a camminare; fa freddo e non vedo niente.
Sento il rumore di una campanella e qualcosa dentro di me mi dice di seguire il suono.
Sperando di trovare aiuto arrivo in un posto abbandonato e qui sento una vocina dentro ad un
pozzo. La voce grida “aiutooo”.

Decido di non scendere, mi giro dall’altro lato per andarmene ma qualcosa mi afferra la mano
e mi butta giù. Adesso sono le 4:30 e mi sono appena rialzato dopo aver battuto la testa. Non
mi ricordo niente, non ho idea di dove sono. Vedo solo un corridoio lunghissimo e infondo
una porta. Penso di essere solo così piano piano mi avvicino alla porta. Provo a spingere, si
apre e io entro. La porta si chiude di colpo.

Sono spaventato e vorrei solo tornare a dormire,
magari sto facendo un incubo. Mi guardo un po’ in giro e sento sussurrare il mio nome ma
non vedo nessuno. Salgo al piano di sopra e trovo una ragazza di schiena che si guarda allo
specchio. Il suo riflesso è sfocato, si gira, mi dà il benvenuto e mi dice che sono “il prescelto”
per una missione molto difficile: aprire la tomba piena d’oro di un antico faraone.

Mi sono girato e ho iniziato a correre. Arrivato davanti alla porta, con tutta la forza, provo ad aprirla
ma resta chiusa. La ragazza è dietro di me e mi dice non sprecare le forze tanto inutile c’è un
solo modo per aprire la porta: bere il suo vino. Dice questo e se ne va lasciandomi solo nella
stanza. Mi sono fatto coraggio. Ho preso il calice e l’ho bevuto.

Poco dopo, mentre cammino,
cominciando a perdere i sensi e mi brucia lo stomaco. Prima di svenire sento la ragazza ridere
in lontananza. Sono le 8 e mi sono appena svegliato nel mio letto. È stato un incubo! Vado a
fare colazione in cucina e sulla tavola vedo un calice e un bigliettino con scritto: ci
rivedremo…
( – Mousta, Andrea, Luay, Prince, Ammar-)
Classe 1MA
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