Gli studenti delle quarte, (ristorazione e meccanica), si sono cimentati in queste ultime settimane con gli strumenti del poeta.
E’ stato tutto un districarsi tra versi, rime, sillabe, strofe e ritornelli, perché a volte le poesie sembrano anche delle canzoni…..
E poi hanno riso per le metafore, pianto per le similitudini, gioito per le allitterazioni e si son divertiti con le onomatopee.
Ma poi, colti da inspiegabile ispirazione hanno provato a scriver versi, ecco il risultato, il lato poetico in formazione……
Il primo a cimentarsi è stato Habib Mena, che vien qui premiato come autore apripista.
Qui il Poeta canta della sua passione, del suo sport preferito, lanciando un messaggio di pulizia e salute contro le facili scorciatoie del doping, un messaggio non scontato di questi tempi:
Sollevar quel bilanciere con una tecnica corretta è una cosa molto dura.
Ma quando riesci a farlo ti senti forte come Hulk quando spaccò quelle mura.E devi aumentare gradualmente il carico sul bilanciere.
Altrimenti diventare forte e grosso è una cosa che non potrà mai accadere.Ma la cosa importante è non usare schifezze come il trenbolone.
Se no sei proprio un imbroglione.Cosi avrai l’atrofia testicolare.
Non è banale e i figli non li potrai fare.
Le abitudini quotidiane, il ritmo delle giornate e le sue storie, nel secondo componimento del Mena (Habib) trovano un avvincente sviluppo con finale imprevedibile, le rime rendono divertente il passaggio del tempo….
Il mio nome è Mina.
Mi sveglio sempre alle 7 di mattina .
E mi prendo i miei 5 grammi di
creatina.
Il mio attore preferito è John cena.
E la mia ragazza è un po’ bassina.
Il suo nome non è Martina.
Bensì Cristina.L’altro giorno sono andato in palestra.
E ho incontrato la mia ex maestra.
E mi aveva detto che ieri mi aveva visto passare mentre era affacciata dalla finestra.
Mi ha detto anche il suo segreto nel fare la minestra.
Mi ha anche chiesto che tatuaggio avevo sulla mano destra.Io le ho risposto che era una croce.
E poi mi ha raccontato che per strada ha trovato una noce.Menomale che sono arrivati due tizi.
E le hanno detto di andare a fare degli esercizi.
Le hanno dato anche degli indizi.E finalmente se ne è andata e io ho ringraziato il cielo.
mancava poco che le facevo bere l’anitigelo.La morale della storia è che in palestra non si parla con nessuno.
Perché è inopportuno .Se vuoi proprio parlare puoi andare al bar.
Se no ti tiro un schiaffo di 1000 bar.
Stiven sempre della 4m nella sua poesia si guarda dentro e ci racconta quanto sia difficile crescere e riuscire nel proprio mestiere e più in generale nella vita, ma ci ricorda come impegno e sacrificio siano ottimi strumenti per superare difficoltà e invidie…..
Nella vita per il successo la via è molto dura
bisogna stare attenti e prenderla con cura.
Le critiche e l’invidia sono pane quotidiano
non ti aspettare che la gente ti dia soldi in mano.
È meglio lavorare con sacrificio e costanza
per poi far rimanere gli altri nella loro ignoranza.
Stiven Alvarez
Andar di Poesia ha suscitato in JG notti insonni a riflettere, una introspezione quasi mistica proprio sul senso del fare poesia, ma la metafora finale e le rime ardite ci dicono di che pasta è fatto il nostro autore!
LE SERE PASSATE
Con questo compito ho avuto difficoltà
Perché ho un idea molto altà
Volendo scrivergli cose strane non è possibile
Colpa del proff che dice non è ammissibile.
Con questo ho passato le sere pensando alla poesia
Cosa farebbe lei al posto mio. Secondo me per lei è un gioco
da ragazzi: sto diventando un poco loco
Il mio sensore non funziona: forse ho un anomalia?
Chiudiamo questa prima carrellata di poesie meccaniche (cioè della 4m) con uno sguardo sul mondo e sul senso di casa e di sicurezza del giovane sognatore Manny..
La finestra del desiderio
Attraverso la finestra guardo il paesaggio
Con la mente immagino di fare un bel viaggio
Andare in un paese straniero
E tornare a casa con in testa un pensiero
Per quanto emozionante il mondo sia
nulla è più bello di casa mia.
Ordino a casa il chicken chicken
e questa poesia finisce con un happy end…
Quattro poeti per tre poetesse il passaggio alla ristorazione ci travolge al femminile (per il momento..); le prime esperienze di una nuova maturità vengono così sensualmente e delicatamente delineate in questo primo componimento di Culpables (4R)……
Il Tocco
Le sue mani, mi toccano con attenzione
lui, la mia unica afflizione
mai nessuno lo aveva fatto in quel modo
e credo che sarà sempre il mio fisso chiodo.
-Culpables
Penisola affronta gli stessi temi se vogliamo e li cuce in due brevi ma intensi componimenti……….
Il Viaggio
In auto ad ascoltar canzoni che ho sempre odiato
ma con te non sembran così male
per te ci avrei provato
per liberarmi da questo vuoto abissale
-Penisola
L’Attimo
Gli occhi si incrociano
si impazzisce
gli occhi si cacciano
tutto svanisce
-Penisola
Il mito rivisitato, ispira questo ultimo componimento, una visione nuova e forse più struggente in questa poesia che ci regala Yuukacchi (nome d’arte) sui sogni di Icaro…
ICARUS
Senza fallire, ancora oggi sto sognando
come se fossi libero, come se stessi volando.
Le mie ali più forte agiterò,
anche se paura avrò.
Sono qui con un cuore ansioso,
nascosto sotto l’orizzonte del sole rosso,
attraverso il giorno che scompare,
mentre un altro giorno lascio andare.
– YK.
Aadd
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Che bello è leggere le vostre poesie.
Siete stati coraggiosi e il risultato è prezioso.
Grazie
Prof. Marchetti 🙂
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